Elisabetta Tripodi
Premio "IMPEGNO SOCIALE E CIVILE"
Una rivoluzione rosa, nella sua Rosarno, dove assieme a cinque colleghe in Consiglio lavora per una città più vivibile, più normale.
Si presenta alle elezioni dopo una parentesi commissariale, e facendo della forza per contrastare abbandono e rassegnazione il suo programma, riesce nell’impresa.
Profonda conoscitrice della macchina amministrativa, forte della esperienza in legge, rivoluziona l’attività della macchina comunale.
Da sempre l’opera pubblica è oggetto di un interesse che a Rosarno ha la protervia di chi la intende come cosa personale. Con grande decisione fa capire che i tempi sono cambiati e questa “rivolta” è ancor più dura, poiché voluta da una donna è più dura ad essere accettata.
Da quei momenti la vita è sotto scorta, con tutto quello che implica tale condizione.
Con grande fermezza dichiara: “Siamo ancora troppo poche. C’è una differenza donna-uomo che in politica va colmata. Le donne hanno una maggior disponibilità all’ascolto, e favorire l’ascolto è il sistema per conquistare un vivere civile. E’il mio obiettivo”.
Nello straordinario coraggio di Elisabetta c’è l’impegno ad evitare che il quotidiano non sia una somma di atti di coraggio, ma abbia il sapore della vita semplice di ogni giorno.
Anche noi abbiamo un sogno e una certezza : l’esempio non resti fine a sé stesso.