È NICOLETTA MILIONE LA “DONNA CORAGGIO” DELL’EDIZIONE 2019
Conosciamo meglio Nicoletta Milione e la sua storia. Una storia di grande sofferenza, ma anche di tenacia e riscatto. Nonostante le violenze e le umiliazioni, subite prima nell’ambiente della famiglia di origine e successivamente da parte del marito, Nicoletta non si piega studiando di nascosto per coronare il sogno di diventare avvocato. È proprio Nicoletta la “Donna Coraggio” della VII edizione del Premio Internazionale Semplicemente Donna.
Nicoletta nasce il 24 gennaio del 1972 e fin da piccola dimostra grandissima passione per lo studio e per tutto ciò che potesse garantirle cultura e conoscenza, ottenendo fin da subito ottimi risultati.
La sua è una infanzia piuttosto sofferta, così come lo sarà la sua adolescenza. Proviene infatti da una famiglia patriarcale in cui al centro dell’attenzione c’è sempre l’uomo a cui tutto è possibile. Il padre è il classico padre padrone che pone le figlie su un piano di inferiorità rispetto al figlio maschio. Le due ragazze si trovano così a vivere un costante senso di disagio e sofferenza interiore che sfocia, sia per Nicoletta che per sua sorella, in un vortice di problemi e disturbi alimentari che le tormenterà per tutta la vita.
A Nicoletta è perfino proibito uscire con le amiche: un’abitudine che la famiglia ritiene non adatta al decoro e alla reputazione di una ragazza. Niente feste, niente discoteca e neppure passeggiate con le amiche: tutto le è proibito!
Anche gli studi sono un tabù. Soltanto al fratello, in quanto maschio, è concesso continuare a studiare mentre per Nicoletta e la sorella la licenza media viene ritenuta più che sufficiente. Sono femmine e il loro futuro consiste nello sposarsi, nell’esser mogli, madri, casalinghe e poco altro. A cosa serve dunque studiare?
Tuttavia, Nicoletta riesce a convincere la famiglia e le viene accordata la possibilità di proseguire gli studi. Sarebbe però stato il padre a decidere come e cosa avrebbe potuto studiare. Si ritrova infatti a frequentare l’Istituto Magistrale, una scuola ritenuta consona per lei perché frequentata, all’epoca, principalmente da ragazze.
Durante la festa dei suoi 18 anni, conosce il ragazzo che diventerà poi suo marito. Un ragazzo non proprio bello, ma che la riempie di attenzioni e promesse. A Nicoletta sembra di toccare il cielo con un dito e vede quel ragazzo come l’unica via di fuga per scappare da una gabbia che comincia a starle stretta. A soli 19 anni lascia quindi gli studi universitari e la casa paterna per sposarsi con il fidanzato: un gesto che la famiglia non le perdona tanto che i genitori interrompono i rapporti con lei per sette lunghi anni.
In quel periodo per Nicoletta ha inizio un calvario ben più subdolo e doloroso di quello vissuto fino ad allora. I due novelli sposi sono giovani, senza casa né lavoro e, con il passare del tempo, il marito di Nicoletta rivela non essere quello che ha fatto intendere all’inizio della loro relazione. Umiliazioni, percosse, insulti, minacce, tradimenti diventano all’ordine del giorno: un mix di atteggiamenti che la catapultano in una situazione ancora più difficile di quella che ha lasciato.
Per non peggiorare le cose decide di non contraddire il marito, accetta anche i lavori più umili pur di essere un po’ indipendente e decide di tornare all’università. Di notte studia mentre di giorno lavora per mettere da parte qualche risparmio con cui pagarsi gli studi.
Il marito però, dedito all’alcool e succube del fascino femminile, spende tutto e Nicoletta si ritrova a compiere sacrifici disumani. Dopo nove anni di matrimonio diventa madre: la sua speranza è che la nascita del bambino possa, in qualche modo, stemperare la situazione. Ma le cose vanno diversamente: il marito diventa infatti sempre più violento ed irascibile. Cerca anche di ostacolare Nicoletta a pochi esami dalla laurea provandole tutte pur di farla desistere dal raggiungimento di quell’obiettivo che, per lei, è un sogno e una grande gratificazione. Ma Nicoletta si impegna anima e corpo e, anche se giunta allo stremo delle proprie forze, riesce a laurearsi in Giurisprudenza.
Dopo venti anni di matrimonio, indifferenza, tradimenti e percosse, Nicoletta decide di lasciare il marito ritrovandosi a dover affrontare, per questa sua scelta, persecuzioni, minacce e perfino la perdita di suo figlio, della casa, del lavoro, delle amicizie e di molte altre cose personali.
Oggi Nicoletta, pur portando ancora su di sé i segni di quella fase della sua vita molto dolorosa, ha recuperato in parte l’autostima e la fiducia in sé stessa. Adesso è avvocato e i terribili momenti vissuti, le percosse, le umiliazioni e le privazioni subite l’hanno portata a scegliere di mettere la propria professione al servizio di altre donne che, ogni giorno, fanno i conti con uomini, compagni o mariti violenti, ingrati e traditori.