A MELITA CAVALLO IL PREMIO ‘IMPEGNO SOCIALE E CIVILE’

Conosciamo meglio Melita Cavallo, giudice televisiva di Forum che ha dedicato la sua carriera, prima della pensione, alla tutela dei minori e degli orfani, vittime indirette di molti casi di violenza di genere e femminicidio. A lei va il riconoscimento nella categoria “Impegno sociale e civile”.

Ex insegnante di Storia e Filosofia, Melita Cavallo ha svolto per molti anni la professione di giudice presso il Tribunale per i Minorenni, prima a Milano e poi a Napoli, ricoprendo, tra il 2001 e il 2005, il ruolo di Presidente della Commissione per le Adozioni internazionali e diventando, nel 2009, presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma.

Una volta raggiunta la pensione, dopo 40 anni di duro lavoro, è entrata a far parte del mondo televisivo diventando giudice di FORUM, il celebre programma condotto dalla giornalista Barbara Palombelli. Il suo essere così schietta e diretta l’ha resa uno dei giudici più amati dal pubblico, fra quelli che si sono succeduti negli anni all’interno del format tv di Rete4. Il web la celebra come la severa arbitro dal carattere forte e determinato, mentre nei social, si è conquistata gli appellativi di “regina del martelletto”, “paladina LGBT” e “giudice coraggio”.

Felicemente sposata con Giuseppe, marito affettuoso e premuroso, ha avuto tre figli di cui è innamoratissima: Luisa, Renato e Francesco che l’hanno resa non solo mamma, ma anche nonna.

Nel libro “Solo perché donna”, Melita Cavallo ha trasferito la sua competenza giuridica, la sua esperienza professionale e la sua umanità di donna verso le tematiche infantili derivanti dai delitti d’onore e dai femminicidio, due fenomeni legati dal comune denominatore della violenza di genere. Pagina dopo pagina, il giudice Cavallo analizza e descrivi alcuni dei casi più emblematici della storia della giustizia italiana, corollario dell’evoluzione di sentimenti deviati, descritti con dovizia di particolari e sulla base di puntuali ricostruzioni giudiziarie. Vero fil rouge della pubblicazione, è però la situazione degli orfani e dei minori, innocenti spettatori o sperimentatori della violenza che, a volte, imparano ad usare da grandi.