ALL'ATTRICE ANNAMARIA SPINA IL PREMIO "DONNA CORAGGIO"
Conosciamo meglio ANNAMARIA SPINA, nota attrice italiana sopravvissuta a una terribile aggressione da parte dell’ex fidanzato, e oggi una vera e propria paladina che lotta contro ogni forma di violenza, mettendo le sue doti artistiche al servizio del proprio impegno sociale. A lei il riconoscimento di “Donna Coraggio” del X Premio Internazionale Semplicemente Donna.
Nata a Catania nel 1971, Annamaria inizia a recitare alla tenera età di 5 anni facendo le sue prime esperienze teatrali. Diplomatasi nel 1990 al Liceo linguistico di Giarre, e decisa a diventare un’attrice di cinema e teatro, si trasferisce a Parigi per seguire un corso di perfezionamento all’Accademia Jaques Lecoq. Nella capitale francese, alterna gli studi alla recitazione in teatro; ed è proprio al Teatro di Lione che riscuote grande successo “La Lupa di Verga”, una rappresentazione in cui Annamaria veste i panni della protagonista.
Ma gli anni della sua giovinezza sono segnati anche dal dolore: a 23 anni subisce, infatti, una violenta aggressione da parte dell’allora fidanzato che, geloso del suo lavoro, tenta di ucciderla. Sopravvissuta per miracolo a questa terribile esperienza, grazie alla forza della fede, capisce che il suo impegno artistico può essere di forte sostegno alla lotta contro la violenza sulle donne e a tante altre campagne etiche e sociali. Da qui, la sua attività di attrice, che l’ha vista di recente partecipare anche a “Il Traditore”, pluripremiato film diretto da Marco Bellocchio, si alterna con varie iniziative in campo sociale che la conducono, in occasione del premio letterario organizzato da Equilibra e Miss Italia nell’ambito del progetto “EssereDonna”, a presentare in Senato un disegno di legge per l’inasprimento delle pene per i reati di violenza, stalking e femminicidio.
Uno dei punti più alti del suo impegno contro la violenza sulle donne è la realizzazione della campagna internazionale “MAI DIRE SEI MIA”, che prende spunto proprio dal cortometraggio “Sei mia”, un’opera che Annamaria ha sceneggiato, interpretato e presentato nel 2019 al Festival di Taormina. “Sei mia” è il primo tassello di un progetto culturale di educazione alla non violenza che Annamaria porta avanti in tutta Italia, entrando nelle scuole, nelle università e in qualunque luogo frequentato dai ragazzi per aiutarli a recepire il concetto di non possesso nei riguardi di una donna. Per Annamaria, il rispetto di se stessi e degli altri è un insegnamento fondamentale che le madri dovrebbero dare ai propri figli, contribuendo così a creare una nuova cultura in cui non sia più permesso dire a una donna “sei mia”. Proprio questo messaggio, condiviso anche dalla rivista Città Nuova, è oggi una campagna di comunicazione e sensibilizzazione che invita donne e uomini a “metterci la faccia”, pubblicando nei social una fotografia che li ritrae con in mano un cartello con la scritta “Mai dire sei mia” in tutte le lingue del mondo. Un progetto che ha trovato l’apprezzamento e la benedizione del Papa che ne ha esortato la prosecuzione.
In tutti questi anni, l’attività in campo sociale di Annamaria è stata sottolineata da diversi articoli pubblicati in varie testate giornalistiche di rilievo nazionale e internazionale (Avvenire, Il Cairo, Mondadori, ecc..) e in numerose interviste televisive (Rai e TV2000): nel maggio 2017, la rivista vaticana Credere le ha anche dedicato la copertina. Annamaria è stata, inoltre, insignita di importanti riconoscimenti come il Premio Internazionale Livatino per la lotta alla violenza di genere (2016), il Premio Monsignor Pompeo Sarnelli (2017) e il Premio Papa Giovanni Paolo II per la carriera e l'impegno sociale (2018), assegnatole con la seguente motivazione: “Per la profonda fede ed il coraggio che manifesta nella sua carriera di attrice, nel rivolgere alle donne un costante monito perché non restino in silenzio e vittime di violenza, trasformando così la personale sofferenza in generosa rinascita”.
Recentemente inserita, da un’associazione di promozione sociale ispirata all’esempio di Chiara Lubich, all’interno del loro portale "traledonne.org", in un parterre di sei donne di chiara fama internazionale e fortemente iattive nel sociale, Annamaria sente oggi la necessità di ampliare il proprio impegno. Ultimamente ha infatti sostenuto la lotta al bullismo nello sport partecipando, come testimonial, a uno spot per una squadra calcistica di serie B, ed oggi riveste anche il ruolo di responsabile della comunicazione sociale per l’Università Meier di Milano. A breve la vedremo impegnata in Vaticano nel progetto “Social Glamour” volto a coniugare etica e business sull’esempio dell’enciclica “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI e in una nuova iniziativa a sostegno della lotta contro la depressione e i disturbi alimentare, in particolare l’anoressia, che si rivolgerà alle nuove generazioni attraverso la realizzazione del mediometraggio “Oltre”.