LA VELOCISTA PARALIMPICA OXANA CORSO PREMIATA CON L'HARMONY AWARD #STOPVIOLENCE
Conosciamo meglio Oxana Corso, atleta paralimpica del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle specializzata nella velocità. Vincitrice di due medaglie d’argento ai Giochi Paralimpici di Londra, e con un palmares europeo e mondiale di tutto rispetto, la campionessa riceverà il Premio Harmony Award #StopViolence il prossimo 29 settembre a Monte San Savino.
Nata a San Pietroburgo il 9 luglio 1995, Oxana vive in Italia con mamma Angela, papà Piero e Olga, la sorella minore arrivata con lei dalla Russia. Prima di allora, la casa di Oxana e Olga era l'orfanatrofio numero 5 di San Pietroburgo. E’ lì che nel settembre 1998 Angela e Piero conoscono le loro figlie. Ed è grazie ad una mediatrice di nome Tatiana che Oxana e la sorella arrivano in Italia.
Tatiana assistette, infatti la coppia nelle pratiche, fece da interprete e le parlò della possibile adozione di Olga, una bambina di sette mesi che stava in orfanotrofio a San Pietroburgo. Così, andarono a conoscerla. Nello stesso periodo c'era lì una coppia che avrebbe dovuto adottare Oxana, la sorella naturale di Olga. Oxana aveva due anni e sette mesi, aveva trascorso due anni in ospedale per un problema al piede destro. L’affido alla coppia precedente però andò male: i coniugi Corso lo vennero a sapere e diedero subito la loro disponibilità ad adottare entrambe le sorelle. La scintilla, già scattata con la piccola Olga, si ripeté anche per Oxana.
"Quando la vidi nel corridoio dell'orfanotrofio, Oxana si girò e mi chiamò Papi, e da quel momento nessuno avrebbe potuto più togliermi mia figlia". In Italia il problema di Oxana si rivelò più grave di quanto fosse stato detto alla famiglia. ˮAlla prima visita in Italia il professor Pierro ci spiegò che era quello di Oxana era un problema serio, si trattava di una cerebrolesione. Oxana fu operata tre volte in settemesi, portò il tutore per anni. Ma non si è mai abbattuta".
Oggi Oxana è velocista paralimpica che, già nel 2012, prende parte alle Paralimpiadi di Londra vincendo due medaglie d'argento, 100 e 200 metri categoria T35. Nel maggio 2013, stabilisce il nuovo record del mondo sui 400 metri categoria T35 (1'22"37), battendo quello dell’argentina Perla Amanda Munoz e, nello stesso anno, al Campionato del mondo di atletica della IPC, il primato per la categoria T35 nei 100 m (15"63) superando quello della cinese Liu Ping, che durava dal 2005.
Il 10 febbraio 2014, entra ufficialmente nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, lasciando la US ACLI III Millennio, in cui aveva mosso i primi passi. Nel 2016 partecipa alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro conquistando un 5° posto nei 100 metri e la 4° posizione nei 200 metri. Dopo la partecipazione alle Giochi del 2016, un grave infortunio e un intervento al piede sinistro la tengono lontana dalla pista di atletica per più di un anno, saltando così la partecipazione ai Campionati del Mondo di Londra 2017. Nel 2018, tra mille difficoltà, ritorna per la prima volta in pista partecipando al Gran Prix di Rieti. Nello stesso anno riesce ad agguantare la convocazione ai Campionati Europei di Berlino, riuscendo a conquistare insieme ai suoi compagni di staffetta, una medaglia di Bronzo nella 4x100 Universal Realy, una staffetta universale sperimentale che comprende atleti di diverse categorie.
Nel 2019, torna a vincere in una gara individualeai Mondiali paralimpici di Atletica leggera di Dubai, conquistando l'argento dei 100 metri T35e tagliando il traguardo con la migliore prestazione stagionale di 15''42. Nella stessa competizione mondiale, si ripete agguantando la medaglia di bronzo nella finale dei 200 metri T35 con il tempo di 33”25, un centesimo soltanto davanti all'olandese Nienke Timmer.
Nel 2021 prende parte ai Giochi Paralimpici di Tokyo, dove si classifica 8° nei 100 e 200 metri piani T35.
ˮNon sempre si raggiunge ciò che si vuole, ma io posso assicurarvi che credere in sé stessi, avere un sogno, rende più facile il raggiungimento della meta. Non sentitevi mai diversi: credete sempre in voi stessi, perché tutto è possibile e sta solo a noi e alla nostra volontà. Alla fine, siamo diversi da chi? In realtà da nessuno di reale, solo dell'idea che ci facciamo di ciò che vorremmo essere ed è solo colpa nostra se ci lasciamo soggiogare dall’idea di perfezione che ognuno di noi richiede a se stesso. Noi atleti paralimpici, in gara, ci mostriamo forti nella nostra fragilità.”
Iscritta al liceo socio-psicopedagogico, da grande, vorrebbe fare la criminologa, passione nata guardando serie televisive che l'hanno convinta che le indagini fanno per lei. È una ragazza piena di interessi per il cinema, la musica, la lettura, tifosa della Lazio. Romantica dalla testa ai piedi, il suo colore preferito è il "rosso", colore della passione e dell'amore.