PAOLO PICCHIO PREMIATO COME "PERSONAGGIO UOMO PER I DIRITTI UMANI" DEL SEMPLICEMENTE DONNA 2023
Conosciamo meglio Paolo Picchio, padre di Carolina, la prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia. Creatore della Fondazione Carolina, con cui si impegna a favore della sicurezza digitale, a Castiglion Fiorentino, il prossimo 24 novembre, sarà insignito del Premio Internazionale Semplicemente Donna nella categoria “Personaggio uomo per i diritti umani”.
E’ la notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013 quando Carolina Picchio, una ragazza intelligente, sportiva e carismatica si toglie la vita. Soltanto qualche mese prima, durante una pizza con gli amici, Carolina si era chiusa in bagno: aveva bevuto troppo e aveva perso conoscenza. Proprio lì, un gruppo di ragazzi l’aveva accerchiata, iniziando a simulare atti sessuali, e prendendola di mira con insinuazioni e comportamenti sempre più espliciti. Quelle scene vengono riprese in un video realizzato con l’intento di screditarla, colpevole di voler frequentare compagnie diverse da quella Novara bene che le stava sempre più stretta. Lei, amica di tutti, sempre sorridente, si trova al centro di una attenzione morbosa e virale: prima lo scambio in chat tra i presenti, poi il salto sui social network, con una profusione di insulti e commenti denigratori. Un peso insostenibile da sopportare fatto di ingiurie che mettono in dubbio la sua reputazione e la sua onorabilità. L’odio è tutt’altro che virtuale, come il dolore e la sofferenza: così le fragilità di adolescente prendono il sopravvento e Carolina, disperata, si getta dalla finestra di camera sua. Prima, trova però la forza di denunciare, fare i nomi e raccontare la sua storia in una lettera destinata a cambiare il rapporto tra Internet e gli adolescenti. Il suo messaggio consentirà, infatti al Tribunale dei Minorenni di Torino di celebrare il primo processo sul cyberbullismo in Italia, emettendo condanne esemplari, in quanto le condotte, anche virtuali che hanno portato Carolina a togliersi la vita non possono essere derubricate a semplici ragazzate.
Quel fatto tragico nel gennaio 2013, spinge Paolo Picchio a raccogliere il messaggio lasciato da sua figlia nella propria lettera d’addio: ”Le parole fanno più male delle botte. Ciò che è accaduto a me non deve più succedere a nessuno”. Costituisce così a suo nome la Fondazione Carolina, partecipando, dal 2018 a oggi, a centinaia di incontri in tutta Italia abbracciando oltre 50.000 ragazzi ogni anno. Il suo impegno l’ha portato ad attivarsi personalmente per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulla necessità di intervenire in aiuto dei ragazzi che, sempre più numerosi, vivono la propria esperienza digitale con disagio e sofferenza. La sua testimonianza è stata fondamentale per l’approvazione della prima legge in Europa in materia di cyberbullismo, promossa nel maggio del 2017 e dedicata a Carolina con una standing ovation di tutti i parlamentari. Oggi la Fondazione Carolina è un riferimento non solo a prevenzione del bullismo in rete, ma nell’ambito più generale della salute digitale delle nuove generazioni.