L'EX PORTIERE STEFANO TACCONI TRA I PROTAGONISTI DELL'HARMONY AWARD 2024
Conosciamo meglio Stefano Tacconi, ex calciatore, considerato uno dei più iconici interpreti del ruolo del portiere in un’epoca calcistica ricca di campioni, Soprannominato l’Angelo di Ponte Felcino, il prossimo 27 settembre, salirà sul palco del Teatro Verdi di Monte San Savino per ritirare l’Harmony Award #StopViolence 2024.
Nato a Perugia il 13 maggio 1957, inizia la sua carriera nella squadra di Spoleto nel 1970, attirando l’attenzione dell’Inter che lo acquista e lo inserisce nel settore giovanile. Trascorre poi alcuni anni in prestito, prima di nuovo a Spoleto, poi alla Pro Patria e infine al Livorno, per poi essere ceduto ceduto alla squadra di San Benedetto del Tronto per la stagione 1979/1980. Mentre indossa la casacca rossoblù, viene notato dall’Avellino, da cui viene poi acquistato. Qui gioca per tre stagioni, esordendo in Serie A nel 1980.
Nell’estate del 1983 passa alla Juventus dove resta fino al 1992. Nel club bianconero prende il posto di Dino Zoff, appena ritiratosi, e contribuisce alle vittorie della squadra, che nel 1984 conquista sia il Campionato di Serie A che la Coppa delle Coppe. Con la vecchia signore, gioca per nove stagioni, tutte da titolare a eccezione di una breve parentesi nell’annata 1984/1985: con la maglia bianconera vince, infatti, un secondo scudetto, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa UEFA, una Coppa UEFA e una Coppa Intercontinentale.
Durante questi anni d’oro alla Juventus, Tacconi entra anche in Nazionale: con quella olimpica conquista un quarto posto alle Olimpiadi di Seul del 1988, mentre con la Nazionale maggiore, tra il 1987 e il 1991, approda agli Europei dell’88 e ai Mondiali del ’90, ma sempre solo come riserva.
Tacconi chiude la sua carriera alla Juventus con due stagioni da capitano e nel 1992 si sposta al Genoa dove gioca fino al dicembre 1994, quando decide di rescindere il contatto e ritirarsi. Il 22 agosto 2008, all'età di 51 anni, torna brevemente sui campi da calcio, tra i dilettanti nel campionato marchigiano di Prima Categoria, con l'Arquata di Arquata del Tronto, alla quale regala il primo storico passaggio in Promozione.
Dopo il definitivo ritiro dall’attività agonistica, tenta di intraprendere la carriera politica e si cimenta in cucina, conseguendo il diploma alberghiero e gestendo, per anni, un locale in Emilia-Romagna, per poi aprire, nel 2016, un ristorante tutto suo, il Caffè & Panera a Carpi.
Nell’aprile 2022 viene colpito da un'ischemia cerebrale. Superata una prima prognosi riservata, nei mesi seguenti, affronta un percorso di riabilitazione presso una struttura specializzata a San Giovanni Rotondo, da cui viene dimesso nell'ottobre 2023.
Portiere dal carattere decisamente acceso (anche per questo si guadagna il soprannome di Tarzan), Tacconi viene inserito dall'IFFHS al 140º posto nella classifica dei migliori portieri del mondo nel quarto di secolo 1987/2011, e viene descritto dal giornalista Vladimiro Caminiti come “un estremo difensore in grado di esaltarsi nelle partite decisive, dotato di grande vigore atletico, che lo rendeva molto abile tra i pali”.
Al cinema, nel 1990, interpreta a scopo benefico il mediometraggio autobiografico “Ho parato la luna” di Ornella Barreca, dove il ruolo di Tacconi da giovane viene ricoperto dall'allora diciannovenne Davide Micillo, al tempo terzo portiere della Juventus. Nel 2008 partecipa, inoltre, in un cameo alla pellicola “Amore, bugie & calcetto” di Luca Lucini, interpretando se stesso assieme ad altri ex calciatori.