AL CT DELL'ITALVOLLEY MASCHILE FERDINANDO DE GIORGI A MONTE SAN SAVINO PER L'HARMONY AWARD 2024
Conosciamo meglio Ferdinando De Giorgi detto Fefè, allenatore ed ex pallavolista di ruolo palleggiatore, Commissario Tecnico della Nazionale maschile italiana. Membro della cosiddetta Generazione di fenomeni della Nazionale italiana, il prossimo 27 settembre sarà insignito, al Teatro Verdi di Monte San Savino, dell’Harmony Award 2024.
Nato a Squinzano, il 10 ottobre 1961, malgrado una statura modesta per la pallavolo, riesce ad affermarsi nel ruolo di palleggiatore. Dopo la gavetta alla Vis Squinzano, esordisce in Serie A1 con l’Ugento nella stagione 1983/84, per poi passare alla Panini di Modena da riserva di Fabio Vullo, partecipando alla vittoria dello scudetto. Alla Gabeca dal 1987 al 1990 e poi dal 1997 al 2000, milita anche nella Petrarca di Padova, nel Falconara e nel Cuneo dove gioca fra il 1994 e il 1997 e tra il 2000 e il 2002, vincendo due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, due Coppe CEV, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea.
Pur dovendo far fronte alla concorrenza di grandi palleggiatori come Fabio Vullo, Paolo Tofoli e Marco Meoni, colleziona 330 presenze nella Nazionale italiana, partecipando attivamente alla conquista di gran parte dei trofei vinti negli anni ‘90 dalla cosiddetta Generazione di fenomeni: in maglia azzurra, conquista, infatti, conquista tre Mondiali (Rio de Janeiro 1990, Atene 1994, Tokyo 1998), oltre l’Europeo 1989 a Stoccolma, e ben cinque World League (Osaka 1990, Milano 1991, Genova 1992, Milano 1994 e Rio de Janeiro 1995).
Dalla stagione 2002/03, inizia la sua attività di allenatore a tempo pieno: guida il Perugia alla prima finale play-off della storia, perdendo lo scudetto contro il Treviso. Siede poi sulla panchina della Luba, con la quale si aggiudica lo scudetto, due Supercoppe italiane, una Coppa CEV e due Coppe Italia.
Dal 2012 al 2014, si trasferisce in Russia per allenare la Fakel; nel 2015 si sposta in Polonia dove guida lo Zaksa alla vittoria dello scudetto, riportando il club al vertice dopo tredici anni e aggiudicandosi, l’anno successivo, sia la Coppa di Polonia che il Campionato nazionale, tanto che il 20 dicembre 2016, la Federazione polacca di pallavolo lo nomina De Giorgi come CT della Nazionale maschile per qualche mese.
Nel 2018 torna in Italia e regala scudetto, Champions League e Mondiale per club alla Luba, dove rimane fino al febbraio 2021. Nel giugno dello stesso anno, viene ufficializzata la sua nomina a Commissario Tecnico della Nazionale maschile italiana per il triennio olimpico fino a Parigi 2024, subentrando a Gianlorenzo Blengini dopo i Giochi di Tokyo 2020.
Chiamato a gestire un profondo ricambio generazionale, già nel settembre dello stesso anno riporta l'Italia a vincere il Campionato europeo, a sedici anni dalla precedente affermazione, mentre nel 2022 si aggiudica il Mondiale, il quarto vinto dagli azzurri e dallo stesso De Giorgi (il primo da allenatore dopo i tre da giocatore) a ventiquattro anni dal precedente.
Insignito nel 2021 dell’onorificenza di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana, conferitagli dal Presidente Sergio Mattarella, nel 2023 viene altresì nominato direttore del settore tecnico maschile della Federazione Italiana Pallavolo.
All'attività di allenatore affianca quella di docente e saggista: è autore di vari libri, tra cui “Pensieri per allenare e motivare una squadra” e “Vademecum del palleggiatore”, in collaborazione con Lorenzo Dallari. Dal 2019 tiene, inoltre, il corso di Teoria, tecnica e didattica degli sport di squadra nel corso di laurea in Scienze della attività motorie e sportivo, presso l'Università degli Studi di Foggia.